“Progenies of the Great Apocalypse” è un brano che incarna l’essenza del heavy metal, dove il ruggito potente della chitarra si fonde con una melodia sorprendentemente orecchiabile. Questo pezzo, estratto dall’album “The Obsidian Cult” dei tedeschi Desaster, rappresenta un viaggio sonoro intenso e variegato che trascina l’ascoltatore attraverso paesaggi musicali oscuri e potenti.
Desaster è una band nata nel cuore del caos germanico alla fine degli anni ‘80. Con un sound feroce che si ispira ai maestri del black metal come Mayhem e Sodom, hanno costruito una reputazione di band “underground” e ferocemente indipendente. Il loro stile musicale, definibile come una miscela esplosiva di black metal, death metal e thrash, è caratterizzato da riff distorti e veloci, blast beat furiosi, growl gutturali e testi intrisi di simbolismo satanico e apocalittico.
“Progenies of the Great Apocalypse” incarna perfettamente l’anima selvaggia dei Desaster. Il brano si apre con un’introduzione atmosferica che evoca immagini di una notte tempestosa e cupa. La chitarra, suonata con una precisione maniacale da Infernus (il chitarrista e frontman della band), inizia a disegnare una linea melodica ossessiva, quasi ipnotica, che gradualmente aumenta di intensità fino a esplodere in un crescendo di furia metallica.
Entrano allora in scena i tamburi, martellati con violenza da Satanspawn (il batterista) in una serie di blast beat furiosi che sembrano voler distruggere ogni barriera ritmica. Il basso, robusto e minaccioso, si fonde con la chitarra creando una base solida su cui si erge il canto gutturale di Infernus.
La voce di Infernus è uno strumento potente, capace di evocare l’immagine di un demone che ascende dagli inferi. I suoi growl sono gutturali e profondamente minacciosi, ma al tempo stesso possiedono una melodia nascosta, quasi un canto tribale che accompagna l’ascoltatore in questo viaggio sonoro oscuro e selvaggio.
La struttura della canzone segue un percorso dinamico, alternando momenti di furia incontrollata a passaggi più melodici e riflessivi. Il solo di chitarra, ad esempio, è un vero e proprio gioiello di tecnica e musicalità, dimostrando la versatilità di Infernus come chitarrista.
Le Influenze Musicali dei Desaster
I Desaster si sono nutriti di una vasta gamma di influenze musicali, integrandole nel loro sound unico:
Genere musicale | Band di riferimento | Elementi incorporati nel suono dei Desaster |
---|---|---|
Black Metal | Mayhem, Darkthrone | Atmosfera cupa, growl gutturali, blast beat furiosi |
Death Metal | Morbid Angel, Cannibal Corpse | Riff complessi, ritmo aggressivo, tematiche macabre |
Thrash Metal | Slayer, Kreator | Velocità elevata, energia esplosiva, solos di chitarrashredding |
L’abilità dei Desaster sta nel saper fondere queste diverse influenze in un sound coerente e distintivo. Il risultato è un heavy metal brutale e intenso, ma allo stesso tempo melodico e coinvolgente.
“Progenies of the Great Apocalypse”: Una Danza Tra Furia e Melodia
La canzone culmina con un finale epico, dove i diversi elementi musicali si fondono in un crescendo di potenza e pathos. Le chitarre, il basso e la batteria creano una tempesta sonora irresistibile, mentre la voce di Infernus raggiunge livelli di intensità quasi soprannaturali.
“Progenies of the Great Apocalypse” è una vera e propria esperienza sensoriale, un viaggio sonoro che trascende i confini della semplice musica heavy metal. È una canzone da ascoltare ad alto volume, lasciandosi trasportare dalla furia musicale e dalla potenza melodica che solo i Desaster sono in grado di creare.
Se siete amanti dell’heavy metal estremo, non potete perdervi questa perla nascosta nel mondo del black/death metal tedesco.